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Scrive Valentina: Decidere di intraprendere la strada della musica è stata, ed è tutt’ora la migliore scelta che potessi fare nella mia vita a partire dal primo reale incontro avvenuto poco più che quattordicenne.
Si sale e si scende lungo un tortuoso percorso, ma tutto resta finalizzato a quell’unico momento, quando sali sul palco, l’emozione pervade ogni fibra e si crea quella magia e passione con il pubblico, che ripaga ogni sacrificio dando la forza per non mollare mai.
Dopo i primi anni di formazione, fra vari concorsi che mi hanno dato molte soddisfazioni classificandomi nelle prime posizioni, l’incontro con varie band e generi musicali per scoprire quali fossero i cardini e le basi delle mie conoscenze e lo studio approfondito della mia vocalità, ho intrapreso un percorso personale nella scoperta del mio vero IO musicale, che non sempre ha combaciato con i miei desideri e aspettative.
Ed è proprio in questa ricerca che nasce la mia prima esperienza discografica nel 2012 con l’album “ Lunatika”, dove, come interprete raggiungo buone critiche dalle varie testate giornalistiche e siti musicali per le qualità canore, ma con l’auspicio di poter evolvere queste potenzialità con una personalizzazione maggiore della mia voce ed espressione artistica.
Purtroppo in un mare così vasto non è facile imparare da soli a nuotare e dopo alcuni anni difficili, ciò che mi ha realmente salvata dal non mollare è stato il fortuito incontro con chi mi avrebbe portato a puntare di nuovo su me stessa e a spingermi oltre i miei limiti.
Infatti è dal sodalizio artistico con Marco Natali, fondatore e titolare dell’etichetta discografica Madamadorè, che nasce questo ultimo album “Valentina Borchi” tratto dal mio stesso nome e che è a tutti gli effetti , a partire dal titolo, un salto nella mia vita, nelle mie esperienze più intime e personali, con tematiche forti che hanno influenzato tutta la mia esistenza.
Ed è proprio grazie a questa sinergia che sono arrivata a calcare il palco del 58 Festival di Castrocaro, in prima serata su Rai 1, a vincere il premio come “miglior brano radiofonico “ e volare direttamente a New York per il “ Festival della canzone italiana negli U.S.A “ posizionandomi al 2° posto.
In questo nuovo album, forse in realtà il primo veramente mio, ho deciso di cimentarmi come cantautrice, portando, grazie a Marco e al gruppo di lavoro che sta dietro una produzione, a d un livello superiore le emozioni e il coinvolgimento personale, più di una volta auspicato dalla critica e stampa.
Credo davvero che la musica possa fare la differenza in un mondo che ha bisogno di cambiare e trovare una propria dimensione così come io sto cercando di trovare la mia lungo questa strada.
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