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ATTO0 - (The Day Before)
RADIO DJ CLUB STUDIO 54 nacque nel 1985 .... anche se tutto era iniziato qualche anno prima!
La cosa andò, piùo meno, così: Avevo due ricetrasmittenti (giocattolo), che per un difetto di costruzione, generavano un segnale ricevibile nelle comuni radio FM, per un raggio di ben 100 metri.... Ci accorgemmo che collegando uno dei due apparecchi ad una vecchia antenna televisiva, raggiungevamo un raggio di quasi 200 metri!
La "Radio" era fatta!! Ci sipresentò, così, un problema, che solo col tempo avremmo diagnosticato come una decisissima costante della nostra storia: il recuperare le spese!! Quel mini cb era in effetti a batterie... 8 ore di trasmissione ci sarebberocostate 500 lire (il cambio della pila). Saremmo falliti in pochi giorni!L'unica soluzione era acquistare un trasformatore in grado di alimentare l'apparecchio con la comune 220: bisognava spendere 8 000 lire. Pensammoad una colletta... Francesco Mesiti, all'atto di versare le sue 800 lire, chiese garanzie: "Raga', i soldi sono questi! Ma non voglio saperne niente...ora si fà seriamente!" Il dado era tratto.

ATTO 1- (1985: arriva Pietro!) In verità, per "far seriamente"ne dovemmo riparlare qualche anno più tardi... Avevamo, infatti,nel frattempo, scoperto che occorreva comunicare la nascita della nuovastazione al Ministero, e che per farlo si rendeva necessario un maggiorenne.Nel contempo, ci rendemmo conto che bisognava superare la barriera dei"200 metri"; come per miracolo, spuntò la persona che sembrava essernata per risolvere tutti i nostri problemi: Pietro.
Pietro, al secolo Pietro Parretta,17 anni, penultimo anno alle superiori, sin da piccolo aveva acquistatodimestichezza con transistor, antenne, e apparecchiature elettriiche ingenere. Il padre disponeva di un attrezzatissimo laboratorio  (che negli anni successivi abbiamo ampiamente provveduto a sfruttare totalmentee sistematicamente...), e a Pietro entusiasmava l'idea di un'emittente da gestire tecnicamente; era fatta! Io avrei messo a punto lo studio e recuperato i primi dischi (...venti, tutti prestati!). Mancava l'ok ministeriale. Coprì il più grande, Pietro: il 6 giugno 1985, data in cui compiva 18 anni; gli impiegati del Circostel di Reggio Calabria ci trovarono alle prime luci dell'alba ad attenderli, con in mano la richiesta per poter partire. Non andava bene, bisognava spedirla per raccomandata, altrimentinon poteva essere accolta. "Ma come, stavamo aspettando il 6 giugno da un anno?" "Non si discute!".
Rientrammo a Locri, e la raccomandatapartì il giorno dopo.

ATTO 2-C'era, al di là delle autorizzazioni, da "costruire" la radio. Occorrevano trasmettitori, piatti, piastre, dischi, gli studi... Ci mettemmo all'opera:per quel che riguarda la trasmissione, decidemmo di fare il grande passo,acquistando un trasmettitore di ben 5 W. Meglio: decidemmo di acquistarei pezzi per costruirlo (ci avrebbe pensato Pietro a montarli). Ritornammo a Reggio calabria, dove in un negozio acquistammo il nostro primo mitico Wilbikit. Di quel giorno ricordo due cose: Uno: non ci bastavano i soldi, e Pietro (ancora unico maggiorenne) lasciò in pegno la sua cartad'identità, a garanzia del nostro ritorno (rimase lì un mese, per poi esser riutilizzata, nei successivi anni, almeno una decina di volte;Pietrò, dal 1985, finì per non poterdisporre più dellasua carta d'identità, che trascorse i suoi giorni chiusa nei cassetti dei nostri creditori...) Due: rientrati a Locri, eravamo così presidalla discussione dei nostri mitici progetti, che, scesi dal treno, cidimenticammo il materiale appena acquistato.
Ce ne accorgemmo subito: bloccammoil treno! Io mi "straiai" sui binari, impedendogli la partenza, mentrePietro corse sù a recuperare il nostro "piccolo tesoro". Ritardammola partenza del treno di circa un quarto d'ora; per un po' di tempo ci soprannominarono "dirottatori"!
Pietro, così, si mise a costruireil nostro primo "vero" trasmettitore; io ed Enzo, invece, gli studi. Nontrasmettevamo ancora, però in pochi giorni eravamo riusciti a concluderedue sedi, e due studi. In verità, erano un po' improvvisati, maci sentivamo già RAI.

(continua...)

scrittoda Francesco Massara.
foto di Luca Flippone, Tommaso Massara e Memmo Minniti.